I dati provvisori, da poco resi pubblici, del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) forniscono un quadro allarmante circa il consumo di sostanze stupefacenti in USA e i decessi correlati durante la pandemia.
In particolare, «il fentanil e gli oppioidi sintetici hanno rafforzato la presa che i farmaci hanno sulla nostra società», ha affermato Amy L. Solomonm, Vice Procuratore Generale dell’Office of Justice Programs (OJP), che, nell’illustrare i dati ufficiali, ha evidenziato come tra aprile 2020 ed aprile 2021 i morti per overdose sono stati più di 100.000, con un aumento del 28,5% rispetto ai 78.056 decessidello stesso periodo dell’anno precedente.
Per contrastare questa impressionante escalation, il 21 dicembre 2021 il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato lo stanziamento di oltre 300 milioni di dollari per il sostegno ad attività di ricerca, prevenzione e trattamento riabilitativo.
Tra le numerose linee di finanziamento destinate a sostenere le comunità a rispondere alle emergenze di sicurezza e di salute pubblica, merita segnalare le sovvenzioni disposte dall’Office of Juvenile Justice and Delinquency Prevention (OJJDP) a favore di interventi preventivi di tutoraggio per giovani a rischio di assumere droghe o con familiari tossicodipendenti (16 milioni di dollari).
Sempre con attenzione alla vulnerabilità della fascia giovanile della popolazione, lo stesso OJJDP ha destinato 13,8 milioni di dollari per sostenere le pratiche dei Tribunali Famigliari per la droga (le Family Drug Court) volte a garantire cure e servizi a favore di bambini e genitori nei casi in cui vi siano problematiche connesse all’assunzione di sostanze stupefacenti.
8,9 milioni di dollari sono riservati ad organizzazioni senza scopo di lucro per l’attuazione di programmi a favore di bambini, giovani e famiglie ove vi sia nello specifico un problema di consumo di oppiodi e 7,9 milioni di dollari sono assegnati ai Tribunali per i Minorenni per migliorare il sistema giudiziario nell’attivare servizi di trattamento per i minori assuntori di sostanze.
Dal complesso di tali misure sembra che l’amministrazione statunitense stia orientandosi a rispondere alla drammatica crisi dovuta al massiccio utilizzo di droghe investendo su attività di prevenzione e in servizi a favore delle persone con disturbo da uso di sostanze, aprendo con ciò alternative alle risposte di stampo quasi esclusivamente repressivo e sanzionatorio che hanno caratterizzato il modello operativo della cosiddetta “War on Drugs” inaugurata proprio dagli Stati Uniti già dall’inizio degli anni Settanta.
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